Olive piccanti sott’olio

By lapinig,

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al modo della Forrentaia

La materia prima

Esiste sempre un “prima” e, comunque, una materia prima, in questo caso coincidono. Occorre anche un produttore, tipicamente un olivo (Olea europaea), a volte è sufficiente anche un supermercato, però in effetti sugli scaffali non ho mai visto olive “crude”…

Olea europaea var. Forrentaia

Occorrono quindi delle olive, abbastanza mature ma non troppo, che siano sane e tante, molto tante.

Vanno lavate o meglio risciacquate e quindi vanno “snocciolate” una ad una con tanta pazienza. Non serve l’apposito attrezzino perché tanto “non funziona”: non ci sono olive uguali come dimensioni, in genere le nostre olive sono abbastanza piccole, e quindi è difficile posizionarle nel punto giusto affinché il punteruolo le snoccioli. Per la cronaca con le ciliege funziona egregiamente, abbiamo fatto una marmellata di ciliege “marasche” che è uno spettacolo, ma questa è un’altra storia.

Lo so, il plurale dovrebbe essere ciliegie, ma da noi non si dice così, preferiamo in ogni caso mangiarle.

Torniamo a noi: vanno snocciolate una ad una. Per fare questo abbiamo usato un batticarne, funziona molto meglio ed è più veloce, occorre dosare il colpo altrimenti il nocciolo va in briciole. Inoltre è meglio essere in due: uno batte il colpo e l’altro toglie il nocciolo e divide la parte da tenere ed i noccioli da buttare. L’importante è essere affiatati, altrimenti qualcuno ci lascia un dito.

Un chiocco dopo l’altro…

Le olive denocciolate vanno messe in una ciotola e coperte di acqua, aggiungendo anche una manciatina di sale grosso. Noi abbiamo usato per tre ciotole gigantesche poiché le olive erano svariate migliaia…

Tutti i giorni le olive vanno scolate, l’acqua vecchia va buttata e sostituita con acqua fresca ed ancora un po’ di sale. Il tutto deve durare almeno una settimana. Dopo 3-4 giorni io ho provato ad addentare una oliva per sentirne il sapore, dovrebbe aver perso il sentore di amaro “bestiale” che hanno all’inizio e si dovrebbe anche capire se il salato è sufficiente od è troppo. Se fossero troppo salate diminuite la quantità di sale aggiunta.

Dopo la settimana di risciaquature giornaliere, le olive vanno definitivamente scolate e disposte su un piano ad asciugare. Noi abbiamo usato una tovaglia e carta da cucina sotto e sopra le olive. Dopo una mezza giornata in questo modo dovrebbero essere sufficientemente asciutte e possono essere invasate.

Preparate un trito con tanto aglio e tanto peperoncino piccante, mescolate questo trito con le olive in una ciotola grande, aiutandovi con un po’ di olio di oliva.

Prima…
…dopo.

I guanti che vedete servono per tritare il peperoncino… evitate di farlo a mani nude. La quantità che si vede: 5-6 spicchi di aglio e 10 peperoncini sono quelli che abbiamo utilizzato per una ciotola di olive con cui abbiamo prodotto 9 vasetti da 330 cl.

Il prodotto finale

Invasate le olive quasi fino all’orlo, premendole all’interno del vaso. Aggiungete olio di oliva fino a coprirle. Dopo alcuni minuti aggiungete altro olio perché tanto sarà calato, inserite quindi un “pressino” per tenere giù le olive e fare in modo che siano completamente coperte da uno strato di olio. Chiudete con forza il tappo.

Dopo una settimana circa sono sufficientemente insaporite e pronte per il consumo. Noi le usiamo come antipasto od anche come “sprint” per un sugo veloce per gli spaghetti…

La Forrentaia

Gualtiero e Silvana, agricoltori per caso.

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