Kaki essiccati
Come frutto i Loti ci fanno piuttosto “schifo”, sono terribilmente dolci e soprattutto hanno una consistenza a maturazione che è abominevole. Tante persone ci vanno matte, a volte ho provato a mangiarne uno con il cucchiaino… non lo rifaccio più. De gustibus…
![](http://lnx.lapini.net/wp-content/uploads/2020/12/Diospero-628x1024.jpg)
Occorre innanzitutto avere un produttore dei suddetti frutti ovvero un albero di Diòspero (Diospyros kaki), da noi chiamato generalmente Loto (non Kaki o Cachi o Caco per la stretta assonanza con altro genere di prodotto) od un amico che te li procuri.
Questo è il primo tentativo di produzione di siffatto prodotto, ma siccome abbiamo molti Loti (o Cachi) e ci dispiace tanto vederli cadere inutilmente per terra a fine maturazione, quest’anno abbiamo deciso di provare ad utilizzarli.
Ricavarne una marmellata è molto facile, abbiamo provato e questo qui è il risultato.
Come attrezzatura necessaria, non disponendo del sole estivo nel momento della maturazione dei Loti a dicembre inoltrato, ho acquistato un essiccatore elettrico, di basso costo, per sperimentare questo tipo di lavorazioni. Si tratta di un attrezzo fornito di termostato, timer e ventilazione forzata all’interno.
![](http://lnx.lapini.net/wp-content/uploads/2020/12/Essiccatore-1024x498.jpg)
A differenza della marmellata in questo caso i frutti devono essere sufficientemente maturi però ancora duri, non si devono assolutamente spappolare.
La buccia in questo caso va mantenuta, quindi è importante lavarli delicatamente prima di utilizzarli. Li abbiamo quindi divisi a metà per poter lavorare meglio e quindi li abbiamo affettati in fette sottili di circa 3-4 mm di spessore. Ho utilizzato anche i pezzetti più piccoli.
Ho quindi disposto i vari pezzi nell’essiccatore elettrico come si può vedere nella foto seguente.
![](http://lnx.lapini.net/wp-content/uploads/2020/12/Piano-Essiccatori-con-Loti-1024x486.jpg)
Dopo un minimo di prove ho trovato i valori giusti di temperatura e tempo. Nel mio caso ho utilizzato 65°C per un tempo di 10 ore totali. A metà del tempo di essiccazione, però, ho girato le fette sul piano ed invertito i piani fra loro, poiché l’essiccazione non era simile fra i diversi piani, penso che sia dovuto al bassissimo costo dell’essiccatore.
![](http://lnx.lapini.net/wp-content/uploads/2020/12/Loti-Essiccati-1024x951.jpg)
Il prodotto finito ha questo aspetto (vedere foto) e la consistenza abbastanza morbida, d’altronde dovrà essere uno “snack” e deve essere masticato facilmente.
![](http://lnx.lapini.net/wp-content/uploads/2020/12/Loti-Sigillati-677x1024.jpg)
Risultato finale: all’assaggio è molto gustoso, dolce ma non stucchevole come il frutto maturo che a me, tra l’altro, non piace per niente. Questo snack lo trovo invece molto invitante.
In effetti, avendo a disposizione molti chili di frutti, ho cominciato una produzione quasi “industriale” per cui ho provveduto a sigillare i loti essiccati in sacchetti sotto-vuoto per farli durare, se non fino alla prossima estate almeno fino a primavera.
La Forrentaia
Gualtiero e Silvana agricoltori per caso.